Ignazio Lamonica 2014

…A UN AMICO ARTISTA…

Ciò che inizialmente appare si scompone continuamente in una successione misurata di contrasti cromatici e chiaro scuri…l’artista Giorgio Mazzurega sembra veleggiare su una barca con grandi vele su quella che è chiamata “arte informale”.

Egli sa destreggiarsi e manovrare in qualsiasi modo e con qualsiasi materiale, spazzando via ogni cosa che è riconducibile al reale.

Quando condivide il suo lavoro artistico e le sue tecniche più recenti lo fa con un gruppo di artisti locali in un Atelier comune, incontri che avvengono settimanalmente da più di 3 anni.

Quando noi pittori lavoriamo fianco a fianco e a lui chiediamo se stà dipingendo una figura femminile oppure un pappagallo oppure uno strumento musicale non troviamo mai una risposta scontata.

E’ chiaro solo che Giorgio cerca proprio, nelle sue tele, il modo di dileguare il reale, scomporlo fino a renderlo “senza forma”.

Quando recupera le tecniche tradizionali Giorgio insegna a dipingere e a disegnare a grandi e piccini. Da questo si denota che non è un artista solitario.

Nel dipingere, Giorgio si lascia spingere dalle proprie energie interiori e non c’è alcun ”perchè” razionale nel spiegare il suo gesto, nell’applicare un dato colore o usare un particolare pennello: è arte informale pura!

Alle volte, quando si distingue qualche figura umana nelle sue tele sembra riprendere per mano il concetto primordiale dell’arte informale: il disagio dell’artista di fronte agli errori di comportamento dell’uomo nei confronti dell’umanità stessa e del mondo che lo circonda.

Non c’è superficialità…. nemmeno nelle sue tele.